Gino Piardi e Sergio Perrero: Testimonianze

La collaborazione tra Gino Piardi e Sergio Perrero ha segnato l’inizio di un progetto artistico, quello di Perrero Experience, focalizzato sul riciclo creativo e la trasformazione dei materiali inutilizzati dell’industria fashion-design in vere opere d’arte. Questo articolo esplorerà la loro straordinaria avventura e il loro impatto nel mondo dell’arte e del design. 

L’incontro tra Gino Piardi e Sergio Perrero è avvenuto nel 2012, durante gli allestimenti della Vip Lounge e dell’Area Context di Artissima. La peculiarità di Sergio, un precursore nell’arte del riciclo, ha subito catturato l’interesse di Gino. Le innovative idee creative di Sergio, che spaziavano dal fashion al design, così come le grafiche sorprendenti che proponeva, hanno ispirato Gino a esplorare nuove frontiere di applicazione.

L’attitudine alla sperimentazione di Sergio e la vasta esperienza di Gino nel mondo dell’arredo hanno concretizzato un’associazione speciale che ha dato vita a Perrero Experience. Questo progetto è intriso di etica e rispetto per l’ambiente ed è mirato a trasformare materiali inutilizzati dell’industria fashion-design in autentiche opere d’arte.

Sergio Perrero ha il dono di resuscitare vecchie coperte militari, ricostruire tappeti e ibridare tessili e laminati per dare nuova vita agli arredi. I risultati sono pezzi unici che hanno impresso un’impronta forte e riconoscibile agli allestimenti che hanno realizzato insieme. Questa combinazione di talento e creatività ha portato alla realizzazione di spazi esclusivi e affascinanti, come la Vip Lounge di Artissima nel 2013 e 2014, Cook Book al Salone del Libro nel 2014, Il Fuori Salone del Mobile nel 2014 per Promos, il Container ufficio nel 2015 per Scalo Milano e Più Libri Più Liberi nella Nuvola di Fuksas nel 2018.

Nel 2019, Gino e Sergio hanno deciso di intraprendere una nuova sfida aprendo uno showroom / galleria d’arte temporanea a Scalo Milano.

Questa iniziativa ha segnato una nuova fase significativa nella loro collaborazione, con un focus particolare alle opere d’arte che prendono forma su tessuti inutilizzati, “LE TELE”. 

“Mi piace ricordare il giorno in cui nella stamperia di Murisengo, mentre parlavamo di progetti e nuove iniziative, Sergio si ferma davanti ad un bancone su cui poggiavano metri di sottopezza, (tela continua che nel processo di stampa serigrafica, fa da supporto al tessuto o al capo da trattare assorbendone parte del colore) e mi chiede di aspettarlo. Torna con pennelli e colori, inizia a dipingerci sopra, realizzando così l’Opera d’Arte.”